La Nascita e la Morte secondo Dion Fortune

 



“Al centro della Grande Piramide di Gizeh c'è una bara di pietra vuota. Gli egittologi ci dicono che è stata preparata per un faraone che non l'ha mai occupata. 

È stato anche detto che era una misura per il mais. 

Non era nessuna di queste due cose, ma l'altare della Camera dell’Iniziazione.

In esso giaceva il candidato mentre la sua anima veniva inviata nel viaggio della morte e richiamata, e questo nasceva nel grado supremo dei Misteri. 

Dopo quell'esperienza non ha avrà più paura della morte avendola conosciuta.

È la conoscenza custodita nei Misteri che mi propongo di rivelare in queste pagine. 

La morte, per l'uomo che ha questa conoscenza, è come l'imbarco del ricco su un transatlantico. 

È istruito, sa dove sta andando, accetta il viaggio, si rende conto della sua necessità e dei suoi vantaggi. 

Le sue conoscenze e le sue risorse gli permettono di viaggiare in comodità e sicurezza. 

Si tiene in contatto con i suoi amici secondo la sua volontà, e ritorna da loro quando lo desidera. 

Per lui non c'è una separazione definitiva e completa dalla sua terra natale. 

È differente per il povero emigrante, Ignorante e indifeso, il viaggio verso di lui è un'impresa pericolosa e la terra del suo soggiorno può essere piena di bestie selvatiche o minata da incendi vulcanici. 

La sua immaginazione ignorante immagina tutti i terrori che riesce a concepire e li applica all'Ignoto. 

Gli antichi Egiziani collocavano in ogni bara un cosiddetto Libro dei Morti, il rituale di Osiride negli Inferi, che istruiva l'anima sul suo viaggio attraverso i regni delle ombre. 

Potrebbe essere più propriamente chiamato il Libro della vita eterna, perché l'anima è stata concepita per attraversare determinate tappe di quel ciclo di vita che si svolge nell'invisibile. Sarebbe bene per noi se ci venisse insegnato fin dai nostri primi anni di vita a pensare alla nostra vita come un ciclo di salire e scendere, così come una barca sulla cresta di un'onda. Ora scendendo nella materia attraverso i cancelli della nascita; ora risalendo verso il mondo invisibile attraverso i cancelli della morte, continuamente per ritornare di nuovo.”


Dion Fortune, Attraverso i cancelli della Morte

 

 



La morte è una nascita in un’altra dimensione, e come ha detto Dion Fortune, non dobbiamo credere che una volta chiusa la bara, la persona non esista più.

Non si scompare magicamente, ci si trasmuta.

Non la vediamo più con gli occhi della mente, ma la sua Anima esiste e va accompagnata, così come accompagniamo il neonato che nasce attraverso la vita terrena.

 

A tutto vi è un tempo e sicuramente la nascita in un’altra dimensione che avviene gradualmente è migliore di quella che avviene all’improvviso, poiché l’Anima ha il tempo di abituarsi ad una sua nuova dimensione, ad un altro modo di muoversi e di interagire, fino alla sua nuova incarnazione.

 

Il “Grande Anestesista”, così come lo ha definito Dion Fortune, si occupa di “addormentare la mente” e dare il tempo necessario alla persona di conoscere l’altra dimensione.

Non a caso, molti di coloro che hanno avuto esperienze premorte, ricordano di essere involati in mondi differenti, di aver visto il loro corpo dall’alto e molto altro.


 

“La persona psichicamente sviluppata ha un grande vantaggio quando si tratta di attraversare le Porte della Morte, perché le attraversa in piena coscienza. Non dorme il sonno della morte, ma perde semplicemente coscienza del piano fisico, pur conservando tutte le sue facoltà. Chiunque abbia mai sperimentato la trance con la memoria rimasta, o un sogno lucido, è morto e risorto, e scoprirà che la morte è esattamente la stessa.”

Dion Fortune, Attraverso i cancelli della Morte



L’essere incarnato conserva i dati della Coscienza Superiore, ma spesso non è in grado di accedervi, poiché connesso completamente alla materia.

I sensitivi, o coloro che hanno coscienza delle onde vibrazionali, delle energie di cui facciamo parte, mantengono questa connessione, e come ha detto Dion Fortune, sanno che la Morte, di cui solo la parola incute terrore a chi non conosce l’oltre, è soltanto una trasmutazione naturale.

Il ciclo della vita terrena prevede la nascita nella materia, ossia la discesa, e la morte o ascesa, così come la morte prevede il ciclo della nascita in una dimensione non materica e la morte o discesa in una dimensione terrena.

Due facce della stessa medaglia in cui l’Anima evolve in una o nell’altra dimensione.

 

 


 

Dion Fortune asseriva che il “Fuoco Purificatore”, fosse un elemento necessario per la trasmutazione e fino a che il corpo non fosse divenuto lo stesso elemento della Terra, l’Anima non sarebbe stata completamente libera.

Se lo si analizza sotto un profilo alchemico/ evolutivo, questo è assolutamente veritiero, poiché la trasmutazione completa di un elemento che è stato parte di un altro, avviane soltanto al momento l’elemento che lo ha contenuto subisce un completo mutamento di disintegrazione.

I due elementi, in questo caso anima e corpo, erano l’uno parte dell’altro e lo scioglimento di questo legame deve avvenire sotto ogni punto di vista.



“Da qualche parte nella decorazione di una lapide o di una bara è invariabile trovare la Croce. Purtroppo, nella nostra ignoranza della scienza del simbolismo, è quasi sempre la Croce del Calvario ad essere rappresentata. La Croce del Calvario rappresenta il sacrificio e la rinuncia; è la Croce Celtica, con la sua lunga e affusolata verticale e le sue piccole braccia, su cui si sovrappone un cerchio, che è il segno della Vita Trionfante per la Salvezza. Questa è la Croce sotto la quale tutto ciò che è mortale di un iniziato dovrebbe riposare. Racchiudere un corpo in un guscio di piombo è una reliquia della barbarie. L'anima ha finito con il corpo e lo abbandona. Perché dovremmo cercare di conservarlo? Il miglior scrigno per i resti mortali di coloro che amiamo è quello che li restituirà alla terra il più rapidamente possibile. Per questo motivo l'olmo tradizionale è meglio della quercia, che è troppo resistente, Se non è possibile affidare l'argilla al fuoco rapido e purificatore, lasciate che la terra gentile svolga la sua funzione a modo suo, restituendo gli elementi della mortalità ciascuno al suo posto nella natura. L'anima non è veramente libera finché questo non è stato fatto. Rimarrà un po' di terra poco profonda per offuscare il suo risveglio.”

                                                                                                  

Dion Fortune, Attraverso i cancelli della Morte

 

 



Il doppio eterico gioca un ruolo fondamentale durante il trapasso nella nuova dimensione.

Durante l’ascesa l’anima smette di alimentarsi dell’energia terrena o prana, e così la persona che sta nascendo nell’eterico, sentirà il suo corpo stanco e sonnolente, mentre inizia ad alimentarsi attraverso una frequenza più alta che lo porta a rivitalizzare il Sé Superiore e l’Anima.

Nella fase di transizione, sia l’Anima che la mente rimangono, per un tempo consone, differente per ogni persona, in una fase di incoscienza in cui l’anima riesce a vedere il corpo che sta lasciando, e la mente riesce a vedere l’anima.

Una presa di coscienza completa in cui si vive la completezza delle due frequenze.

 

“C'è un breve intervallo tra la disanimazione del corpo fisico e il ritiro dell'anima dal doppio eterico. Durante questo periodo l'anima rimane vicina al suo veicolo fisico, districandosi gradualmente dalle maglie della materia e ri-orientandosi al suo nuovo stato. Il doppio eterico, tagliato fuori dalla fornitura di prana, o vitalità eterica, che deriva dal sole durante l'incarnazione, e non ancora adeguato alla sua nuova condizione, è adatto ad attingere questa vitalità da qualsiasi fonte sia disponibile.


Dion Fortune, Attraverso i cancelli della Morte


Dion Fortune invitava i suoi studenti a meditare sulla Morte, così da incontrare l'altra parte della Vita.

Ciò che l'essere incarnato chiama Vita è semplicemente la parte materica della vita, ciò che chiama morte è la Vita a tutti gli effetti.


In Fede, Amore e Verità,

Silvia


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