Il Tempio secondo Dion Fortune
"Proponi di entrare in una casa adatta, una di quelle grandi residenze di campagna rimaste, con un sacco di stanze enormi, che sono come elefanti bianchi per tutti e adattano le loro diverse stanze come templi alle diverse Divinità dei vecchi Pantheon. 
Fai un lavoro davvero artistico. 
Fai degli affreschi di prima classe e dedicati a preparare accuratamente tutto il resto;  sono incline a pensare che se prepariamo il Tempio, il Dio vi risiedera’ e inizieremo a imparare qualcosa di Lui, o di Lei. "
Dion Fortune, Il Dio dal Piede Caprino
Ci uniamo allo Spirito Divino che ci permette di percorrere la strada per arrivare al Tempio, spogliandoci delle nostre vesti terrene che talvolta possono ostacolare il nostro percorso interiore.
Seppelliamo nel Cammino i nostri pensieri devianti, il nostro ego, il nostro carattere, le nostre abitudini, le nostre maschere.
"Il candidato può trascorrere lunghi anni nella formazione preliminare, disciplinando mente e corpo, imparando tutte le lezioni di vita, allentando la volontà , desideri, progetti materiali, e aspettando pazientemente l'attesa dell'agognata ammissione ai Misteri; e poi, dopo che il lungo e faticoso compito è stato compiuto, e arriva, forse alla notte dei suoi giorni, all'occasione perduta, scoprirà che gli anni di paziente carico di pesi hanno condotto la sua coscienza attraverso molti gradi di disciplina e iniziazione, e che quando arriverà ai Misteri, passerà rapidamente attraverso la Corte Esterna e sarà ammesso al Tempio. "
"Ne consegue che, come preliminare a tutti i processi mentali, dobbiamo acquisire un controllo delle emozioni affinchè esse non potranno operare  involontariamente.
Tale controllo non è ottenuto dall'espediente relativamente semplice della repressione, ma dal processo di sublimazione, molto più difficile, cosicché la forza generata da uno stimolo esterno, invece di produrre una reazione immediata data dall’emozione, che potrebbe avvenire dove non è voluto, è diretta ad una reazione più remota, e scarica inoffensivamente su un altro piano. 
Così, una reazione immediata di risentimento si trasforma in compassione e pone il suo scopo nella carità.
Questa è la prima e più dura lezione che il ricercatore della Via deve imparare; ma una volta padroneggiato, i poteri così acquisiti possono essere applicati al superamento di altre difficoltà, perché nella via del Sentiero l’apprendimento è cumulativo.
Il compito successivo che il neofita deve affrontare, è la formazione della sua volontà. 
Si può pensare che per alcune persone questo è un compito senza speranza, perché sono naturalmente deboli di volontà. 
La volontà, tuttavia, non è un organo separato della mente che funziona in modo adeguato o inadeguato, essa non secerne la forza come il fegato secerne la bile. 
La volontà è semplicemente il potere di concentrare le energie disponibili. "
Dion Fortune, La formazione e il lavoro di un iniziato
Dion Fortune operava con il suo gruppo in due Templi principali, uno a Londra e l'altro a Glastonbury, tra le due acque sacre.
I rituali della Fraternità si svolgevano durante la settimana nel loro tempio di Bayswater a Londra, e nel fine settimana a 
Il Tempio veniva preparato il giorno stesso ed allestito a secondo dell'intento che il gruppo aveva stabilito.
Ad esempio se l'operazione usufruiva dell'energia di Marte, il colore principale era il rosso, l'elemento materico il ferro, ecc..
La vestizione dei Fratelli si svolgeva in un anticamera adiacente al Tempio nel più completo silenzio.
Sotto alla veste non si poteva mantenere nessun vestito, poichè ogni veste era “la veste dell’esterno” che manteneva le memorie delle esperienze soggettive delle persone.
Nell'anticamera avveniva la reale preparazione Animistica dell'adepto che "diveniva" Sè Superiore, si spogliava del mantello della Vita esterna , pronto cosí ad entrare nella sua Dimora Divina.
Il simbolismo della vestizione è molto importante.
Dopo alcuni minuti di assoluto silenzio si poteva accedere alla loggia.
Il silenzio e la meditazione era d'ordine, antecedente alla Croce Cabalistica e al
Rituale minore del pentagramma per iniziare.
I rituali si svolgevano in una luce fioca, poiché Dion Fortune asseriva con ragione, che la luce brillante disperde le forze eteriche.
Al centro di una stanza vi era un altare, di una dimensione e forma specifica, i cui colori della stoffa a copertura  e i simboli, come detto in precedenza,  variavano a secondo della cerimonia che veniva eseguita. 
Una luce veniva posta sull'altare e dell'incenso veniva bruciato, solitamente una miscela di erbe, resine e franckincense, a secondo del rituale.
Gli ufficiali superiori sedevano in fila lungo l'estremità orientale della sala, 
mentre gli altri ufficiali che erano canali per le forze cosmiche, erano all’interno del cerchio magico. 
La loggia si apriva camminando intorno alla stanza in un cerchio intonando un canto, con l'intento di costruire una forza psichica a protezione (cerchio magico).
Successivamente, le entità cosmiche venivano invocate, perchè potessero interagire con gli ufficiali scelti.



 
Commenti
Posta un commento